La FAIP è da sempre impegnata nella produzione di finestre con materiali naturali. In particolare il meteriale principale con cui costruiamo le nostre finestre è il legno, un materiale naturale per eccellenza.
Il legno è uno dei materiali più utilizzati nella bioarchitettura.
Il termine "bioarchitettura" deriva da una traduzione, della parola tedesca "Baubiologie" che significa "biologia edile" ("Bau = edilizia o edificio", "Biologie = biologia").
La "Baubiologie" sorse in Germania già negli anni '60, insieme all'ambientalismo e all'agricoltura biologica, come un movimento che vuole difendere l'uomo dalle "malattie del progresso", dall'insalubrità degli edifici e dell'ambiente e si adopera per una vita sana e in armonia con la natura. Essa vede la principale causa dei mali sociali, quali caos e malattie, nell'alienazione dell'uomo dalla natura, nello stile di vita nella nostra società e nella vita in mezzo a materie plastiche.
La Baubiologie contesta la chimizzazione della nostra vita, cioè la vasta diffusione e l'uso di prodotti chimici che inquinano le nostre case e preferisce materiali 'naturali' e tecnologie soft, materiali innocui come l'argilla, il legno, le fibre vegetali, i colori estratti da piante o da terre colorate, che comportano un impatto minimo sull'ambiente e sulla salute.
Approdando in Italia la Baubiologie è diventata 'bioarchitettura', acquistando una certa risonanza a livello nazionale.
Nel 1996 viene costituito ITACA, organo tecnico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che opera anche alla istruttoria di provvedimenti di natura tecnica da sottoporre alla approvazione della stessa.
Con la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro il 6 dicembre 2001, ITACA ha ritenuto necessario avviare un confronto tra le regioni italiane tale da consentire la formulazione di una serie di regole condivise con le quali poter definire le soglie ed i requisiti necessari per la predisposizione di progetti con caratteristiche di bioedilizia. Molte Regioni infatti stanno operando nel settore con finalità ed ottiche profondamente diverse.
E' su tali basi che è stato elaborato un protocollo di lavoro condiviso (Protocollo ITACA) che consente di attribuire un punteggio di eco-sostenibilità agli edifici ma soprattutto è stata definita, in modo univoco, "una regola" basata su presupposti di: certezza scientifica, interesse pubblico e semplicità.
Il Protocollo, corredato da settanta schede che inquadrano ogni singolo requisito relativo ai diversi aspetti dell'ecosostenibilità di un progetto, rappresenta per l'Italia uno strumento assolutamente innovativo. E' l'ultimo atto di un work in progress che le regioni italiane hanno avviato per delineare, in modo coordinato ed uniforme, le principali linee di comportamento in tema di Bioedilizia.
Proprio per venire incontro a questi recenti sviluppi nel campo della edilizia sostenibile la FAIP ha pensato di sviluppare un particolare tipo di finestra adatta a questo nuovo mercato.
La finestra possiede i seguenti requisiti:
- Bassa trasmittanza termica;
- Buone caratteristiche fonoisolanti;
- Legno proveniente da foreste certificate;
- Vernici naturali senza emissione di sostanze tossiche.